Aprile 2022
Una terra ricca di tesori, tradizioni e autenticità. Irpinia è anche (e soprattutto!) terra di vino. Un luogo dove puoi fare un vero e proprio viaggio nelle tradizioni contadine e rurali e dove è facile liberare la mente dalla frenesia della città grazie ai suoi paesaggi verdi che ti circondano.
Il clima favorevole, i suoli argillosi con ottime esposizioni ed altitudini comprese tra 300 e 1800 metri slm, le escursioni termiche tra il caldo del giorno e il fresco notturno, fanno di questa regione, a meno di 50 km da Napoli, una terra vocata alla produzione di alcuni tra i vini più pregiati d’Italia.
Oltre alla formazione di importanti microclimi a seconda delle zone, l’accumulo di strati di cenere e lapilli negli anni, ha dato vita a depositi tufacei ed arricchimenti di sostanze minerali che hanno determinato una peculiarità unica di questa zona. Oggi l’Irpinia è la provincia Campana con la più alta concentrazione di vigneti e vanta la presenza di tre delle quattro D.O.C.G. Campane: il Taurasi (prodotto da uve Aglianico), il Greco di Tufo (prodotto da uve Greco) e il Fiano di Avellino (prodotto da uve Fiano).
Il viaggio in questa terra, lo scorso Aprile, è stato una piacevole sorpresa in tutti i sensi. Abbiamo avuto la fortuna di conoscere splendide persone che hanno una tradizione secolare in questo campo e che ci hanno accolto in casa loro come se fossimo di famiglia.
Prima tappa:
Cantine I Favati (Piazza Barone di Donato – 83020 Cesinali, AV. www.cantineifavati.it)
Da una grande tradizione familiare e con grande autorevolezza, l’azienda vitivinicola I Favati oggi si pone nello scenario dei produttori di pregiati vini italiani. L’azienda sorge a Cesinali con vigne ad Atripalda dove producono Fiano, a Santa Paolina da dove proviene il loro greco ed infine a Taurasi dove curano il loro aglianico.
L’azienda è magistralmente gestita da Rosanna ed il marito Giancarlo, dalla figlia Carla con il contributo dell’enologo Vincenzo Mercurio. Le vigne crescono sui terreni calcareo argillosi a circa 450 mslm, grappoli rigorosamente raccolti a mano e che in cantina vengono lavorati e interpretati esaltando ogni più piccola sfumatura che la stagione e il territorio sono stati capaci di esprimere nel frutto.
La loro mission è sicuramente incontrare i massimi standard qualitativi possibili e lo abbiamo potuto toccare con mano anche quando siamo andati a trovarli. Carla ci ha accolti in maniera straordinaria, oltre a trasmettere l’amore verso la propria terra, ci ha invitati a degustare quasi tutta la loro linea di vini che ci hanno lasciato subito a bocca aperta.
L’equilibrio e l’aromaticità dei loro Fiano di Avellino Etichetta Nera e Bianca, l’incisività del loro Taurasi Terzotratto o l’avvolgenza del Irpinia Campi Taurasini, ci hanno conquistato subito. E’ nato da pochi anni anche il loro rosè: Rose Season da uve aglianico con una finezza e dinamica gustativa ben domata che abbiamo subito amato e portato a Prato con noi.
Da Terra Mja puoi trovare: Fiano di Avellino DOCG Pietramara Etichetta Nera 2021, Etichetta bianca; Irpinia Campi Taurasini Cretarossa 2015 e 2013; Taurasi DOCG Terzotratto Etichetta nera.
Azienda Agricola Benito Ferrara (Frazione San Paolo 14/A – 83010 Tufo AV)
La nostra seconda tappa è stata poi a Tufo, terra particolarmente vocata per la coltivazione del vitigno Greco. Siamo andati a trovare Gabriella, il cuore pulsante dell’azienda agricola Benito Ferrara. Con radici antichissime e amore per il vino nel DNA, l’azienda è oggi tra le più rinomate in Campania e in Italia. Gabriella, figlia del lungimirante imprenditore Benito, insieme a suo marito Sergio portano avanti con orgoglio l’attività che è passata da 2,5 ettari vitati agli attuali 25.
Spicca tra tutti il cru Vigna Cicogna, diventato uno dei bianchi più iconici del Meridione. Da un terreno argilloso-calcareo, ricco di zolfo nasce questo vino bianco strutturato ed equilibrato. Gabriella ne parla con amore, raccontandoci tutti i processi di produzione: dalla pressatura soffice al suo affinamento. Durante l’assaggio, siamo rimasti sorpresi della sua mineralità, dei suoi richiami all’erbette aromatiche e la leggera nota di mandorla amara che arriva sul finale. Da non sottovalutare anche il loro aglianico base Vigna Quattro Confini, un rosso con una trama tannica estremamente equilibrata, leggermente sapido, avvolgente e con un finale persistente.
Il nostro incontro con Gabriella si è concluso con un piccolo tour dei suoi vigneti, compreso il Vigna Cicogna. Con un tramonto mozzafiato, abbiamo salutato questo appezzamento di terra meraviglioso per continuare il nostro percorso il giorno seguente.
Da Terra Mja puoi trovare: Greco di Tufo Vigna Cicogna DOCG; Irpinia Aglianico Vigna Quattro Confini DOC.
Terza ed ultima tappa:
Rocca del Principe (Contrada Arianiello 9 – 83030 Lapio AV)
Il giorno dopo ci mettiamo in macchina direzione Lapio. Incontriamo finalmente Ercole, conosciuto mesi prima solo telefonicamente. “Quando vuoi venirmi a trovare, ti accogliamo a braccia aperte”…e così è stato! Ci ha stupiti fin da subito, e non solo per la sua professionalità ma soprattutto dall’emozione con cui parla della sua terra, delle sue vigne, del suo amore per il vino ereditato dai nonni e dai genitori. L’azienda la porta avanti mano per la mano con la moglie Aurelia (a cui dedica il suo Taurasi), il fratello Antonio e le figlie, spinti dall’obiettivo di produrre vini tipici, che esprimono al meglio il proprio territorio.
Abbiamo iniziato il nostro viaggio olfattivo-gustativo con una verticale del suo Fiano di Avellino base. Siamo partiti dall’ultimo vendemmiato e ancora in sosta sulle fecce fini, siamo poi passati a quelli imbottigliati degli anni precedenti: 2020, 2019, 2018 e 2017. Il fascino del Fiano è proprio racchiuso qui: la sua longevità nel tempo e quanto possono cambiare le sue sfumature, come evolvono le note olfattive e gustative con il passare degli anni.
Siamo poi andati avanti alla scoperta di altre sfumature. I due meravigliosi cru: il Fiano di Avellino Riserva “Tognano” ed il neonato “Neviere di Sopra”. La passione travolgente di quest’uomo per la sua terra si è rivelata ancor di più quando ci ha accompagnati a vedere le sue vigne in contrada Neviera (da dove viene prodotto appunto il Neviere). Ci ha raccontato come quello che era un vecchio pozzo che serviva a raccogliere la neve fino alla successiva estate ed in forma di ghiaccio, è oggi la contrada che subisce maggiori escursioni termiche dell’areale caratterizzando così le uve Fiano che conferiscono poi al vino sia complessità che eleganza, un’ottima freschezza e grande longevità.
…Diciamo che abbiamo concluso in bellezza!
Da Terra Mja puoi trovare: Fiano di Avellino 2018, Fiano di Avellino Riserva “Tognano” 2019, Fiano di Avellino “Neviere di Sopra” 2019, Taurasi “Aurelia” 2018.
Ringraziandoli ancora di cuore per l’ospitalità e il loro lavoro, il nostro compito è ora quello di provare a trasmettere l’amore di questi produttori per questa terra direttamente da noi in bottega. Lasciati sorprendere e vienici a trovare!
Caterina Mirra
P.S. Un grazie di cuore a Martin per avermi presentato alcune di queste splendide realtà!